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Eravamo un paese di poeti, santi e navigatori

by Carlo KAMAL Bonomelli

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1.
ERAVAMO UN PAESE DI POETI; SANTI E NAVIGATORI: Eravamo un paese di poeti, santi e navigatori e mò che cosa siam rimasti? Solo una manica di stronzi e nulla più però tu, tu m'ispiri nobili poemi, siam rimasti senza barca però abbiamo ancora i remi E hanno cementificato pure il mio bosco fatato dove rincorrevo ninfe in gioventù torneremo al nucleare, han gettato un uomo in mare beh tanto era un clandestino, fu il destino e nulla più mentre lei è troppo bella, troppo per essere vera, è una truffa, un alambicco, una chimera e Bianca è una splendida trappola per topi quasi pronta per scattare, si potrebbe anche far male meglio non oltrepassare quelle siepi. Eravamo l'amore, eravamo il calore, eravamo il mare, eravamo il sole eravamo i più belli, eravamo i ribelli, eravamo in volo come stormi di uccelli Eravamo un paese di poeti, santi e navigatori e che cosa siam rimasti ora? Solamente tante anime in galera I bresciani e i milanesi vglion fa l'americani ma assomiglian maggiormente a cremonesi e lodigiani Roma poi tra gli alveari resta quello più attraente però non sopporto più maree di gente c'è anche il nuovo Marco Polo, all'aeroporto prende il volo se ne va dritto a Bangkok a prostitute con lo scolo mentre lei è troppo bella, troppo per essere mia, è una drga, un'overdose, un estremismo, una mania meglio aspettare o fuggire via Eravamo l'amore, eravamo il calore, eravamo il mare, eravamo il sole eravamo i più belli, eravamo i ribelli, eravamo in volo come stormi di uccelli Come è nera questa notte senza luna e senza stelle, senza donne, son fuggite pure quelle siam rimasti solo in pochi, io coi miei poeti e Dio che magari esiste pure, non son solo sfumature di petrolio in una lapide di un mondo alla rovina torneremo a scriver versi forse in prosa, forse in rima, forse a Bianca od a quell'altra che mi manca dormiremo dentro ad una cassapanca sotto terra, mai più pace, mai più tregua, mai più guerra solo amore, amore, amore, riposato ed incolore solo allora forse sì che torneremo somiglianti a questo sogno partorito da uno scemo solo allora forse sì che capiremo d'esser semplicemente ciò che siamo per la poesia, per l'anarchia, per la magia, per l'armonia eravamo i più belli, eravamo i monelli, eravamo i celti, i romani, i menestrelli prima di esser fascisti, radicali o comunisti eravamo semplicemente tanti artisti Eravamo l'amore, eravamo il calore, eravamo il mare, eravamo il sole eravamo i più belli, eravamo i ribelli, eravamo in volo come stormi di uccelli per la poesia, per l'anarchia, per la magia, per l'armonia Eravamo un paese di poeti, santi e navigatori e mò che cosa siam rimasti? Solo una manica di stronzi e nulla più, però tu...
2.
LA DOLCE DANZA DELL'AMORE: Scambiando ritualmente umori, amori ed emozioni con lo spirito di un fiume con cui entra in sinfonia nella jungla quotidiana tuoni e demoni s'inseguono radici di tormenti e di poesia; Venne poi magicamente un'intrusione inaspettata radicalmente folle da influenzarne l'alchimia si trovò spontaneamente ad inventarsi tanto amore per tirar fuori dal secchio l'utopia. Nella testa i suoi folletti, cuore aperto e denti stretti con un occhio di riguardo a non finire in psichiatria nell'orchestra della vita quanti cieli hai da grattare quanti abissi per creare un'armonia E fu così che amore, amore, c'ho un fantasma dentro al cuore lieve che s'esprime tiepido per te danzeremo con un fiore, gusteremo il tuo sapore senza guerra, senza errore, qui con me. E quelle timide visioni di profeti e di buffoni non ci dicono più nulla, siamo noi! Vorticosi sentimenti, vite e morti emozionanti, lune e splendidi tramonti se mi vuoi. Esisteva un tempo un fiume dove lievi come piume s'incontrarono due anime volando in libertà c'era Dio, c'era un bel fiore, c'era l'erba, il vino, il sole c'era un nettare d'amore e verità e quando mi sento solo penso spesso a questo volo che si espande sempre in fondo alla mia nuova identità coi folletti nella testa trovo amici, mari e festa ma non riesco che a pensare sempre a lei con la pasta o la minestra, con i piedi o con la testa, io non posso che pensare sempre a lei ninfa solitaria, dolce musa temeraria, dentro a me non c'è più storia senza te dea della natura, dolce essenza quasi pure, dentro a me non c'è paura né clichè. E le volgari intromissioni di matrone e bontemponi non ci fanno più vibrare, siete voi! Vorticosi sentimenti, vite e morti emozionanti, lune e ripidi tornanti se mi vuoi. E quelle timide visioni di profetici santoni non ci dicono più nulla, siamo noi! Pane nuovo per i denti, mai più insulsi tiramenti, solo soli più splendenti se ci sei solo soli più splendenti se mi vuoi. Scambiando ritualmente umori, amori ed emozioni con gli spiriti di un mondo che conoscon lui e lei Esisteva un tempo un fiume dove lievi come piume s'incontrarono due anime volando in libertà e se porgi un po' l'orecchio sentirai, sono ancor là se porgi un po' l'orecchio sentirai, sono ancor là.
3.
Imperfetto 07:52
IMPERFETTO: “Son proprio orgoglioso di essere bello, son pure un po' stronzo quando proprio mi puntello” così cantava spesso dentro a qualche essenza, “Satana è vivo nella mia folle demenza” potrei fuggir da quest'ignobile esistenza ma il consulente dice “cercati una stanza!” “Dio lestofante io non posso stare senza, Dio lestofante più non posso fare senza senza di te amore che poi dove sei? In fondo all'anima io sempre sto con lei” così cantava quel pazzo fumoso spesso in balìa di un pagliaccio furioso così diceva qualcuno a qualcosa, così spiegava qualcosa a una rosa così gridava e gridava e gridava “me gusta la vida!” mentre cercava e cercava e cercava uno straccio di figa. Peli di figa bagnati di droga, non c'è più rosa non c'è più posa non c'è più sesso, non c'è più droga non c'è più sesso, non c'è più droga E tutti cercavano sempre qualcosa, ma lui cantava e cantava e cantava e cantava e faceva fare sangue alla chitarra ogni qualvolta combatteva la sua guerra e tutti dicevano sempre qualcosa nel cercare sempre solo un pasto in terra e tutti restavano sempre in posa ma lui cantava e cantava e cantava e cantava che persino il budello mi si contorceva e faceva fare sangue alla chitarra. Per non stare male sputava del sale, di quattro mulini imitava le pale e la religione mangiava un cartone, erigeva visioni per noi bontemponi ma lui cantava e cantava e piangeva e rideva e cercava un amore cantando una strega e gli si era inacidato il cervello, aveva mangiato per pranzo un cartello! E l'anima si violentava da solo, a volte un po' illuso di spiccare il volo e cantava e cantava pure al cimitero e non faceva nulla ma nulla davvero e cantava e cantava e cantava e faceva fare sangue alla chitarra e cantava e piangeva e moriva e ci godeva e faceva tremare alle volte anche la terra. C'era Dio che accarezzava la sua voce mentre altri erigevan templi al nulla ma nulla daffalso e lo misero in croce, però scappò con la chitarra e si mise in chitarra che se non fosse stata solamente una chitarra l'avrebbe messa pure incinta ma era solo una chitarra tremendamente bella tanto da avere anche il ciclo mestruale una chitarra del cazzo nelle mani di un pazzo atta a canalizzar la sua tortura vitale ed era un martirio sentirlo cantare senza bere e sentirlo cantare mangiando era un mondo e sentirlo cantare leccando era leccare una figa cantando e faceva fare sangue alla chitarra e grondava di sudore quasi fosse in una serra e faceva fare sangue alla chitarra si bagnavan le fanciulle senza ber manco una birra e faceva e si faceva che faceva quasi schifo e amava una donna che chissà poi se c'era che si faceva far sangue da sola amava una donna più bella più bella più bella la più bella amava una donna una donna una donna che era quasi più bella lei della Madonna E cantava a cappella lailalalalalala e faceva fare sangue alla chitarra e faceva far l'amore anche alla guerra, combatteva sulla terra insanguinando una chitarra e faceva indurir la vita a sé stesso e cantava quanto amore che mancava, più del sesso e faceva e si faceva che faceva quasi schifo, si diceva pure che oltre ad esser pazzo avesse il tifo e cantava e cantava e cantava e cantava e faceva fare sangue alla chitarra dalla Danimarca zampillava a Gibilterra E quando sarà finita quest'ipnosi collettiva allora forse pure noi... lo capirete, evviva!
4.
LA BALLATA DELLA CONOSCENZA Ho conosciuto donne senza borsa, uomini senza tasche Muniti solamente di sorrisi infiniti, vita, morte e sorrisi infiniti Ho conosciuto donne che odoravano d’Indie, tanto vere da fare quasi male Piedi nudi, terra dura ed un Dio ricco da pregare e poi tanto tanto amore E ho visto uomini, donne e cani inscatolati in castelli di odio Ricolmi di oro soffice ma senza alcun sorriso sputare in un piatto di riso Sputare in un piatto di riso Ho conosciuto uomini senza casa né lavoro sopravvivere a forza di fame E ho conosciuto donne a sé stesse abbandonate con un piccolo futuro da allattare Ho conosciuto donne le più belle mai vedute che non s’erano mai pettinate né vendute E ragazzi di una casta forse proprio la minore attendevan con pazienza un grande amore E ho visto donne con le borse piene di odio stress e silicone Ho visto uomini con tasche gonfie di vuoto noia ansia e tensione Poi ho guardato un poco nelle tasche mie E vi ho trovato superflue manie Da lavorare, trasformare, attenuare, migliorare lasciando spazio a sorrisi ed amore lasciando spazio a sorrisi ed amore Ho conosciuto gente che credeva nel futuro nonostante non ne avesse uno E ho conosciuto pure chi godeva del presente se pur grigio triste e deprimente Ho conosciuto cani randagi e malati mi parlavano di un glorioso passato da drogati E mendicanti mutilati sulla via della demenza distruggevano ogni apparenza Scavavan nella mia coscienza Ebbi a che fare poi con donne che sorridevano spesso Solamente per avere il mondo ai piedi e un po’ di sesso E ne vidi pure alcune che parevano astronavi Tanto volavano in alto e danzavano lievi Ma quando il tempo iniziò a farsi sentire Goffe le vidi al suolo precipitare Goffe le vidi in un abisso stramazzare E constatando questo triste misfatto Non mi potei di certo trattenere Constatando questo triste misfatto Dal rider sotto il baffo. Dal ridere sotto il baffo E ora che sto iniziando un po’ a conoscere anche me Scaverò nella mia anima, forse un po’ d’amore c’è Scaverò nella mia anima, forse un po’ d’amore c’è.
5.
LA VITA è TUTTA UN TRIP: Rit: Rido in faccia alla morte, rido Piango innanzi alla vita, piango E rido in faccia alla morte, rido E piango innanzi alla vita, piango Però a me mi piace vivere così Perché la vita è tutta un trip Ho veduto un pomeriggio mentre stavo a fare nulla Il liutaio, lo spazzino ed un lattante nella culla Preoccupati della crisi e del futuro del paese Non potremo più gozzovigliare e fare pazze spese Però Mario Sigaretta pranza con una birretta E come al solito inneggia all’utero un po’ sifilitico Finirà anche questo mondo forse un giorno o giù di lì Ma puntiamo allo scudetto anche se siamo in serie C Rit. Rido… Questo amore è una camera, una camera iperbarica Troppi i bar disseminati, troppo semplice disperdersi In soavi paradisi artificiali e colorati Senza mai venirne a capo totalmente risanato È l’amore che mi scuote la sottana, dice lei Mentre lui già scappa con una puttana e forse è gay Hanno fatto dell’amore una prigion senza poesia Egli è evaso, ella è pazza mentre io me ne vo via Con la Juanita che in fondo è la mia chitarra favorita Fricchettona, genuina, leggendaria e beduina Mi spaventa solo un poco attraversare questo fuoco Ciò che avvenne prima o dopo cosa importa? Ora gioco! Rit. Rido... Rido, piango, piango ed rido, suono, canto, a volte scrivo Se non vedo non ci credo ma se bevo condivido Ne succedono di ogni, quasi meglio che nei sogni Basterebbe rimanere un poco fermi e senza impegni Devo levarmi dalle palle o farò strage di me stesso Oppure è solo una questione che… dovrei andare al cesso! Che vivente e che morente sian sinonimi si sa Ma che cosa ce ne frega il sole ci riscalderà Affineranno sfarzose armi questi stupidi animali Noi ce ne andremo a riposare in posti non convenzionali Bisogna essere un po’ pazzi per evitare d’impazzire È meglio essere un po’ morti per imparare a vivere quindi Rit. Rido...
6.
La Svizzera 04:04
LA SVIZZERA: Siamo tutti in fastidio per i nostri futuri, per i nostri decori, i nostri vasi di fiori Per le nostre figlie femmine che si devono sposare senza dote E intanto la Svizzera, quatta quatta… ce lo mette nel culo! Siamo qui a perder tempo “e perché i re di Francia si chiamavano tutti Luigi?” Se Colombo era italiano, spagnolo, negrebbreo o napoletano E intanto la Svizzera, zitta zitta… ce lo mette nel culo! E chissà perché negli anni ’60 gli americani ch’avevano i Doors, gli inglesi i Beatles E noi chi cazzo ch’avevamo? Bobby Solo! Un punkettone diciamo, anarcoinsurrezionalista, un poeta maledetto Ma la Svizzera ch’aveva Hoffmann e zitta zitta… ce lo metteva nel cervello alè alè! Quando noi si era ancora austroungarici la Svizzera da secoli era già una repubblica di vaccari (come ora) Però l’impero romano se lo sognavano loro e il formaggio che si buca è plasticoso La cioccolata viene dalla neggria e gli orologi chissenefrega, ch’abbiamo il cellulare, però che ci puoi fare? Ma la Svizzera quatta quatta…zitta zitta… con le sue banche… ce lo mette nel culo! Ma facciamogli battaglia una buona volta A quei codardi lì chiusi dentro ai monti Che mai parteciparono a guerra alcuna Ma bombardiamoli una buona volta no? Mah… forse è meglio di no, se no poi quelli ci fanno raccogliere tutto Bombe e granate e ci dan pure la multa, meglio di no và Poi va beh… non sono neanche male Anche se, zitti zitti… tranqui funky, yonqui tonqui Ay ay ay ay Ce lo mettono nel culo.
7.
CANZONE DI NATALE: Buon Natale amico mio, riempi il calice che è nato Dio Brindiamo al suo ennesimo ritorno sulla terra Sperando che stavolta egli cancelli ogni guerra Babbo Natale intanto si cala giù per il camino E anche per lui attende qui un bel calice di vino Brinderemo insieme in famiglia tutti quanti Sperando che ci porti in dono pace, amore e canti Tagliamo il pandoro e poi stappiamo lo spumante Una partita a carte ed una tombola snervante E dopo essere andati a messa a mezzanotte Mangeremo il panettone coi canditi e le uvette. Mangiamo, mangiamo fino a stare male Perché tutti siam più buoni e pure il cibo, è Natale! Stappiamo e ristappiamo anche l’ennesima bottiglia Finché la zia Maria non ci ricorda che è soltanto la vigilia. E l’albero che illumina le stanze calorose Riporta un po’ di luce nelle menti indecorose Perché oggi è Natale e domani Capodanno Bisognerà peccare se no soli tutto l’anno E allora buon Natale e felice anno nuovo Mangiati sto torrone che a Pasqua avrai anche l’uovo. Approfitta del Natale per essere più buono E comprare cose inutili da donare a tipi futili Mentre gente mangia aria ma è così che va la guerra Il mondo gira, ‘na bella merda Siam tutti colpevoli ma chissenefrega Oggi siamo tutti amici pure il prete con la strega Mangiamo e canticchiamo anche l’ennesima canzone Alziamo i nostri calici e brindiamo alla venuta del Signore Buon Natale amore mio, riempiti il bicchiere tanto oggi pago io Mangiamo, beviamo e facciamo anche all’amore Per festeggiar l’ennesima rinascita del nostro creatore. La neve intanto scende ma è soltanto un’illusione Mica come al Tonale dove la sparan col cannone Babbo Natale scioperante e la Befana è ormai in pensione Ma a noi non interessa, apriamo un altro bottiglione Gesù bambino dalla culla nota che i pastori Ora fanno gli operai, i commercianti ed alcuni i professori. E i Re Magi dall’oriente giungeranno con le moto E come tutti i giapponesi continueranno a fare foto Oro, incenso e mirra saranno vino, grappa e birra Ma è Natale e per natura la nostra anima è più pura Brinderemo insieme in famiglia tutti quanti Sperando che ci porti in dono tanti nuovi santi Tiriamo fuori il bene ed allontaniamo il male Facciamo un po’ di tregua baby perché oggi è Natale.

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released October 5, 2014

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Carlo KAMAL Bonomelli Lombardy, Italy

Carlo Bonomelli was born in a small mountain village in the middle of italian Alps. Musically self-taught, in the early 2000's he was part of several musical projects, In 2007 he started his solo project and during a trip to Nepal he received the nickname Kamal. Between 2010 and 2013 he lived between Australia and Asia.He actually lives between his village in the Alps and the rest of the Universe. ... more

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